ESERCIZIO
9.4 - Simulazione dell'esperienza dello spettrometro a prisma
(da
consegnare):
La dipendenza dell'indice di rifrazione dalla lunghezza d'onda della luce incidente viene descritta dalla legge di Cauchy:
L'esperienza dello spettrometro a prisma si propone di misurare l'indice di rifrazione del materiale di un prisma per le diverse lunghezze d'onda di una lampada al mercurio onde determinare i parametri A e B che caratterizzano tale materiale.
L'apparato sperimentale consiste in un goniometro sul quale viene posizionato il prisma. Una lampada a vapori di mercurio viene posizioneta da un lato del canocchiale con due collimatori per produrre un fascio luminoso che incide sul prisma. Il fascio di luce riflesso o rifratto viene osservato tramite un altro canocchiale. Gli angoli corrispondeni all'orientamento del supporto sul goniometro ed alla posizione dei canocchiali sono leggibili su di un nonio.
La nostra simulazione consiste nell'assumere dei valori verosimili dei parametri della legge di Cauchy, vedere
come questi si traducono in quantità osservabili e stimare se la nostra procedura di misura e di analisi dei dati ci permette di derivare correttamente i valori utilizzati come ingresso nella simulazione e con quale incertezza.
Nell'esperimento l'unico tipo di grandezze misurate sono gli angoli, per cui possiamo assumere un'incertezza uguale per tutte le misure angolari e pari a σθ=0.3 mrad.
Nell'esperienza di laboratorio, l'angolo di apertura del prisma α=60o ed il materiale del prisma ha valori dei parametri di Cauchy A=2.7, B=60000 nm2.
Consideriamo le due lunghezze d'onda estreme della lampada al mercurio, il giallo, λ1=579.1 nm, ed il viola, λ2=404.7 nm.
La misura sperimentale consiste nella determinazione:
- dell'angolo corrispondente al fascio non deflesso in assenza del prisma: θ0.
- dell'angolo corrispondente alla deviazione minima della riga del giallo:
θm(λ1).
- dell'angolo corrispondente alla deviazione minima della riga del viola:
θm(λ2).
L'analisi dati consiste nella seguente procedura:
- determinazione degli angoli di deviazione minima:
δm(λ1)=θm(λ1)-θ0.
δm(λ2)=θm(λ2)-θ0.
- calcolo degli indici di rifrazione n(λ) dalla relazione:
.
- calcolo dei parametri A e B dalle formule:

Parte I
Costruire una classe EsperimentoPrisma con le seguenti caratteristiche:
- come data membri deve avere sia i valori veri che i valori misurati di tutte le quantità ed in più un generatore di numeri casuali
Random (vedi lezione 8);
- nel costruttore deve definire tutti i valori di ingresso delle quantità
misurabili a partire dai
parametri A, B ed α e dalle lunghezze d'onda;
N.B.: il valore di θ0 è arbitrario, ma,
una volta definito, i θm sono fissati.
- un metodo
Esegui() che effettua la misura sperimentale e determina dei valori misurati
di θ0, θm(λ1),
θm(λ2);
N.B.: il valore misurato di un angolo si ottiene estraendo un numero distribuito
in maniera gaussiana intorno al suo valore di ingresso nella simulazione
e deviazione standard σθ.
- i metodi necessari per accedere ai valori dei data membri, sia quelli di ingresso che quelli misurati..
Scrivere un programma che esegua 10000 volte l'esperimento, faccia un istogramma dei valori misurati, e calcoli media e deviazione standard di tali valori.
N.B.: se avete svolto l'esercizio 6.3, potete utilizzare la classe VettoreDati realizzata.
Parte II
Aggiungere alla classe un metodo Analizza() che faccia i calcoli relativi all'analisi dati ed estendere il programma in modo da eseguire l'analisi dati dei 10000 esperimenti e fare istogrammi di:
- differenza tra i valori misurati e quelli attesi di δm(λ1) e δm(λ2), quello bidimensionale delle differenze per le due lunghezze d'onda, e calcolare il coefficiente di correlazione.
- differenza tra i valori misurati e quelli attesi di n(λ1) e n(λ2), quello bidimensionale delle differenze per le due lunghezze d'onda, e calcolare il coefficiente di correlazione.
- differenza tra i valori misurati e quelli attesi di A e B, quello bidimensionale delle differenze, e calcolare il coefficiente di correlazione.
In tutti i casi, se possibile, confrontate il risultato della simulazione con quello ottenuto dalla propagazione degli errori. Il caso 1) è banale, il caso 2) un po' più difficile, il caso 3) potrebbe presentare delle sorprese...
Brevi Richiami